Fabbricati costruiti per esigenze commerciali
Description:
Piena proprietà per la quota di 1000/1000 di unità immobiliare non residenziale. Locale Commerciale. L’immobile oggetto di stima consiste in una unità destinata ad attività commerciale. L’immobile risulta parte di un fabbricato che si sviluppa su più livelli fuori terra ed uno entro terra, ubicato nel Lotto 4 “UMI D” all’interno del Comparto n. 35 del Comune di Lecce. Il complesso residenziale, di cui l’immobile in oggetto e fa parte, insiste su terreno pervenuto (nella sua precedente distinzione al Fg. 249 ptc. 802) alla OMISSIS, per Permuta. L’immobile è ubicato ai piani terra e seminterrato del suddetto fabbricato. L’accesso all’immobile può avvenire da ingresso al piano terra in prossimità di via Acclavio, o dal piano interrato a mezzo di una rampa carrabile, sempre su via Acclavio, e relativa area di manovra. L'unità è ubicata nel Comune di Lecce, in zona a semiperiferica a carattere residenziale ma con la presenza di attività commerciali, studi e uffici. DATI DI IDENTIFICAZIONE CATASTALE: N.C.E.U.: Foglio 249, P.lla 1080, Sub. 232 – Categ. C1, Classe 6 – Consistenza 215 mq – Rendita 518,50 €. CONFINI CATASTALI: Confina con le seguenti unità: al piano terra con il cortile comune del condominio identificato con il Sub. 198 e vano scala
identificato con il Sub. 200; al piano seminterrato con i Sub. 160, 161, 207,135, area di manovra identificata con il sub. 193 e intercapedine identificata con il Sub. 195. GIUDIZIO DI CONFORMITA’ CATASTALE e URBANISTICA: Si esprime giudizio di non conformità catastale. In fase di sopralluogo veniva rilevato che il subalterno 232 risultava fuso, di fatto ma non catastalmente, con il subalterno 207. La fusione si attuava mediante la rimozione della tramezzatura divisoria tra i due subalterni. Inoltre non risultava presente una basculante che collegava il deposito piccolo con l’area di manovra. Anche urbanisticamente si esprime giudizio di non conformità urbanistica. A seguito delle difformità riscontrate è necessaria la rimessa in vigore dello stato catastalmente e urbanisticamente autorizzato, ripristinando la tramezzatura divisoria rimossa. In alternativa si potrebbe procedere con la regolarizzazione sia urbanistica che catastale mediante pratica di fusione dei due subalterni (207 e 232) costituendo un unico nuovo subalterno. In questo secondo caso, ci sarebbe un unico lotto. La regolarizzazione urbanistica, mediante pratica edilizia in sanatoria, prevede una sanzione minima pari a 516,00 € oltre eventuale conguaglio stabilito dal responsabile del procedimento in relazione all’aumento di valore dell’immobile valutato dall’agenzia del territorio. A questa vanno aggiunti i costi tecnici per la redazione della pratica urbanistica e catastale ed i relativi diritti di segreteria. Si stimano costi per il ripristino dello stato autorizzato, o in alternativa di
regolarizzazione tecnica, pari a 3.000,00 € (tremila,00 Euro). I costi sono da ripartire tra i subalterni
232 e 207. Si prega di consultare la perizia allegata al lotto 3.9.
Cadastral data:
Section
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Sheet
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Particle
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Subparticle
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Subaltern
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Subaltern2
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Stapled
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| 249 | 1080 | | 232 | | |